Attrazione Fatale

Workshop con Giovanni Frangi
2016

Un percorso di ricerca e sperimentazione artistica attraverso l'osservazione di forme naturali nel loro rapporto tra cielo e terra.

Nella relazione tra le cose esiste una possibilità di trasformazione degli oggetti che riguarda ogni momento creativo. Cosa c'è in realtà di interessante nella fatica di creare se non trasformare una forma in un'altra?
Con chiarezza si è deciso dall'inizio che il rapporto tra il cielo e la terra fosse il focus del progetto. L'installazione originale prevedeva alle pareti una serie di immagini fotografiche di cieli che modificate attraverso una semplice manipolazione assumono un aspetto quasi magico. Mentre in mezzo alla stanza, su una bassa pedana con prato artificiale, sono atterrate alcune forme inesatte, come delle meteoriti o piccoli oggetti ambigui, ma che certamente arrivano da lontano e ci vogliono raccontare delle informazioni su di noi, non sempre facili da decifrare.

Gli Autori delle Botteghe d'Arte: Nicola Baccalini, Francesca Bana, Gianfranco Caleffi, Eleonora Canino, Yixiao Cheng, Vanessa Covini, Morena Dalzini, Daniela De Filippis, Michele Fantasia, Giorgio Fascilla, Francesco Fregapane, Gianfranco Garofalo, David Klippel, Massimiliano Manna, Tamara Monti, Umberto Nannelli, Giovanna Pecchiai, Stefano Piseddu, Eva Rando, Clemente Randone, Enrica Ricci Ravizza, Elisabetta Renolfi, Franco Scacchi, Antonella Vannucci.

L'artista Giovanni Frangi: nasce a Milano nel 1959; vive e lavora a Milano. Dopo essersi diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera, esordisce nel 1983 alla mostra Giovani pittori e scultori italiani alla Rotonda della Besana di Milano, cui segue, nello stesso anno, la prima personale alla Bussola di Torino. Del 1986 l'esposizione alla Galleria Bergamini di Milano: il catalogo contiene un testo di Achille Bonito Oliva. Seguono numerose personali in Italia e all'estero, in spazi pubblici e privati. Chiave di interpretazione per l'artista negli ultimi anni è il tema della relazione tra la natura e la città, nel superamento di un conflitto che dura da sempre, una congiunzione imprevista di destini, per cui natura e città si scoprono alleati, nella concezione di spazi diversi, di griglie funzionali ma libere. Si scorge anche uno spirito "giapponese" di riflessione sulla natura, che non ha bisogno di entità umane e che evolve spesso verso nuove soluzioni e trasformazioni, fino ad arrivare all'astrazione.

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